martedì 13 dicembre 2016

Lussekatter














































Oggi è il giorno di Santa Lucia e in alcune zone d’Italia il 13 Dicembre è importante tanto quanto il 25. Nella notte tra il 12 e il 13, infatti, Santa Lucia passa di casa in casa per distribuire doni ai bambini, così come fa Babbo Natale la notte della vigilia!
Dove abito io questo giorno non si festeggia in modo particolare, ma da quando conosco mio marito, che è di Verona, ho imparato a conoscere e a considerare questo come un giorno speciale…anche perché puntualmente Santa Lucia lascia al suo passaggio un cesto pieno di cioccolatini e biscotti di pasta frolla!
Quest’anno ho voluto festeggiare a modo mio con questi panini dolci svedesi. In Svezia, così come negli altri paesi scandinavi, il giorno di Santa Lucia è particolarmente sentito e la mattina del 13 la figlia maggiore di ogni famiglia, vestita di bianco e con in testa una corona di biancospino e delle candele, offre agli adulti di casa del caffè e questi dolcetti tipici, chiamati Lussekatter.

Questa mattina non mi sono messa una veste bianca, né tantomeno ho indossato una corona di candele, ma mi sono divertita comunque a preparare e a offrire ai miei cari questi dolci allo zafferano!

Lussekatter (per 24 panini)

2 bustine di zafferano in polvere
1 cucchiaio di vodka
2 bustine (14 g) di lievito di birra secco
200 g di zucchero
300 ml di latte
1 uovo
200 g di burro
1 cucchiaino di sale
750 g di farina
48 acini di uvetta

Per la spennellatura finale:

1 uovo e 2 cucchiai di acqua

Far sciogliere lo zafferano nella vodka.
In una ciotolina a parte mescolare qualche cucchiaio di latte con il lievito di birra e lasciar agire per 10 minuti.
Far sciogliere il burro e aggiungerlo al latte rimanente.
In una ciotola capiente versare la farina, aggiungere il lievito, lo zucchero, il latte con il burro e lo zafferano sciolto nella vodka. Mescolare leggermente e aggiungere infine il sale. Impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Coprire con un canovaccio umido e lasciar riposare fino al raddoppio del volume.
Dividere l’impasto in 24 parti uguali. Con le mani creare dei cilindri di circa 10 centimetri. Coprire e lasciar riposare per 10 minuti. Riprendere ciascun cilindro e allungare l’impasto fino ad arrivare a una lunghezza di circa 20 cm. Arrotolare una delle estremità su sé stessa fino a arrivare a metà della lunghezza del cilindro. Arrotolare anche l’altra estremità su sé stessa, ma dalla parte opposta alla precedente, arrivando anche in questo caso alla metà della lunghezza del cilindro. Si otterrà così una specie di esse.
Procedere così per tutti gli altri cilindri. Disporre i panini su una teglia foderata di carta forno, ben distanziati tra loro. Per ogni panino disporre al centro delle due “chiocciole” un acino di uva passa. Coprire con un canovaccio e lasciar lievitare fino al raddoppio.
Preriscaldare il forno a 220°C.
Spennellare ciascun panino con l’uovo leggermente sbattuto insieme a 2 cucchiaio di acqua.
Infornare e lasciar cuocere per circa 5 minuti, o finchè la superficie dei panini sarà ben dorata.T
Togliere dal forno e lasciar raffreddare su una grata.
 

martedì 15 novembre 2016

Pane al miglio soffiato e semi di papavero


E’ passato un po’ di tempo dall’ultima ricetta di pane. Nonostante continui a rinfrescare la mia pasta madre ogni settimana, negli ultimi tempi non riuscivo più a panificare, oppure mi limitavo a preparare una veloce focaccia.
Con l’arrivo della stagione più fredda, complici anche i weekend di pioggia, sono riuscita a trovare un po’ di tempo anche per coccolare il mio lievito e dargli la possibilità di esprimersi in preparazioni un po’ più originali!
Una dei primi pani che ho sfornato è questo con i miglio soffiato e semi di papavero, molto soffice e con un sapore di “tostato”, dato dal miglio. L’unica pecca è che si è volatilizzato in un paio di giorni!! 

Pane al miglio soffiato e semi di papavero
(ricetta tratta da “Pasta Madre”, di Riccardo Astolfi, e modificata da me)

150 g di pasta madre rinfrescata
250 ml di acqua tiepida
500 g di farina 0
50 g di miglio soffiato
2 cucchiai di semi di papavero
2 cucchiaini di sale

Far sciogliere la pasta madre nell’acqua. Aggiungere metà della farina e cominciare a impastare. Versare poi il miglio soffiato e i semi di papavero , la restante farina e continuare a lavorare l’impasto. Aggiungere per ultimo il sale e impastare fino ad ottenere un composto liscio ed elastico.
Trasferire su una ciotola, sigillata con della pellicola, e far lievitare fino al raddoppio di volume. Riprendere l’impasto e stenderlo formando un rettangolo. Piegare in tre, ruotare di 90 gradi e stendere di nuovo a formare un rettangolo. Piegare di nuovo in 3. Formare un filoncino e trasferirlo su una teglia o uno stampo da plum cake foderati di carta forno. Lasciar lievitare per un paio d’ore.
Preriscaldare il forno a 250°C.
Infornare il pane e cuocere per 10 minuti, poi abbassare la temperatura a 200°C e cuocere per altri 30 minuti o fino a quando sarà ben dorato.
Togliere dal forno e lasciar raffreddare su una grata.
 

martedì 1 novembre 2016

Cucina regionale: gli "nZuddi"





















































Alla fine di Ottobre mi piace preparare dei biscotti tipici di questo momento particolare dell’anno, in cui si ricordano le persone che ormai non ci sono più. Un periodo così tanto sentito che in ogni regione si trova una ricetta tipica che lo commemori.
Negli anni passati ho provato le fave dei morti, in versione veneziana e laziale, le ossa di morto e questa volta mi sono cimentata negli “nZuddi”. Questi biscotti catanesi prendono il loro nome da Vincenzo, “nZuddu”, in siciliano, perché originariamente questi biscotti venivano preparati dalle suore Vincenziane di Catania.
Sono dei biscotti morbidi e profumati, perfetti da accompagnare con una tazza di tè o, visto il periodo, di vin brulè.
 
“nZuddi” (per circa 30 biscotti)

500 g di farina
300 g di zucchero
5 g di ammoniaca per dolci
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
100 g di burro morbido
2 uova
60 ml di Marsala (io l’ho sostituito con del Passito)
Mandorle intere tostate q.b.

Preriscaldare il forno a 180°C.

Mescolare con un cucchiaio la farina insieme allo zucchero, alla cannella e all’ammoniaca. Aggiungere quindi il burro tagliato a piccoli pezzi , le due uova e il Passito. Impastare con le mani fino ad ottenere un composto compatto (nel caso l’impasto fosse troppo secco aggiungere un po’ di Passito).
Creare delle palline delle dimensioni di una noce e disporle, ben distanziate fra loro, su una teglia foderata di carta oleata. Disporre sopra ogni pallina una mandorla intera e premere leggermente.
Infornare per circa 12 minuti o finchè i biscotti saranno dorati in superficie. Togliere dal forno e lasciar intiepidire prima di togliere i biscotti dalla teglia.
 

giovedì 6 ottobre 2016

Banana bread


















































Non potevo trovare momento migliore per questo banana bread. Un comfort food per eccellenza che aiuta ad affrontare meglio le nuvole grigie di queste giornate ormai davvero pienamente autunnali. E’ arrivato il momento di tirare fuori i plaid e i calzettoni per le sere più fredde e di accendere qualche candela, che crea l’atmosfera!
Ho finalmente ripreso dalla mensola della cucina la mia pentola in cotto per inaugurare la stagione delle zuppe e vellutate di verdure… e la cioccolata calda comincia pian piano a farsi spazio tra i miei pensieri!!
Questo banana bread accompagnerà le vostre colazioni e merende proprio in queste giornate, in cui si ha bisogno di un po’ di coccole in più. Mangiato tiepido poi è davvero il massimo.  

Banana bread  (per uno stampo da plumcake da 11x30 cm)
(ricetta tratta da “Apples for jam” di Tessa Kiros e leggermente modificata da me)

125 g di burro
180 g di zucchero di canna
350 g di banane molto mature
2 uova
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiaino di cannella
un pizzico di sale
250 g di farina 00
1 cucchiaino di lievito in polvere
3/4 di cucchiaino di bicarbonato
3 cucchiai di latte di riso

Preriscaldare il forno a 180°C.

Montare insieme il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Con una forchetta ridurre in purea le banane e aggiungerle al burro insieme alle uova, l’estratto di vaniglia, la cannella e il pizzico di sale. Mescolare bene. Setacciare la farina con il lievito e poi versarla nell’impasto continuando a mescolare. Versare nel latte il bicarbonato e infine aggiungerlo al composto. Amalgamare fino ad ottenere un impasto uniforme. Versare nello stampo precedentemente foderato di carta oleata.
Infornare per 50 minuti o finchè uno stuzzicadenti infilato all’interno del dolce ne uscirà pulito.
 

martedì 27 settembre 2016

The Daring Kitchen Challenge Settembre 2016: Hrapocusa




















































Questo mese la sfida di Daring Kitchen ci porta in Croazia, in un piccolo villaggio chiamato Dol nell’isola di Brac!
Jason, del blog Daily Candor, ci ha infatti sfidato a preparare la Hrapocusa, un dolce a due strati che prevede una base di torta alle mandorle e uno strato superiore alle noci.
 E’ proprio questo topping che mi ha particolarmente colpito, si tratta di una sorta di biscotto croccante alle noci semplicemente favoloso! Prevede una doppia cottura, la prima su fuoco, la seconda al forno, ma il risultato finale ripaga un po’ di fatica in più!
Sicuramente l’ Hrapocusa è una torta fuori dall’ordinario, ringrazio Jason per avermi permesso di conoscere non solo questa ricetta così particolare ma anche il villaggio di Dol che mi era finora sconosciuto…mi è venuta voglia di preparare la valigia e partire per esplorare le isole della Dalmazia!
  
Hrapocusa (per una torta da 20 o 30 cm di diametro)

Per la torta alle mandorle:

250 g di mandorle intere
1 e ½ cucchiai di liquore alle ciliegie
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
200 g di zucchero
6 tuorli+2 albumi
1/2 arancia

Per il topping di noci:

400 g di noci
400 g di zucchero
4 albumi
1/2 limone
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia

Preriscaldare il forno a 250°C.
Tritare finemente le mandorle con il mixer. Tenere da parte.
Nella ciotola dell’impastatore versare la scorza e il succo della mezza arancia, l’estratto di vaniglia e lo zucchero. Mescolare finchè tutto sarà ben amalgamato. Aggiungere quindi i 6 tuorli e montare finchè il tutto sarà omogeneo. In una ciotola a parte montare a neve i due albumi. Aggiungerne metà al composto di uova e zucchero insieme a metà delle mandorle tritate. Incorporare delicatamente. Versare infine il restate albume montato e le mandorle e amalgamare anche queste.
Versare in uno stampo per dolci con il fondo foderato di carta forno.
Infornare e abbassare subito la temperatura a 200°C. Cuocere per circa 5 minuti, poi abbassare la temperatura a 176°C e cuocere per 15 minuti. Abbassare ulteriormente a 160°C e cuocere per altri 15 minuti. La torta è pronta quando uno stecchino infilato al centro del dolce esce pulito (se avete scelto una tortiera da 30 cm il dolce si cuocerà più velocemente).

Mentre la torta è in cottura preparare il topping. Tritare grossolanamente i gherigli di noce, lasciandone qualcuno intero. Porli su una pentola capiente insieme allo zucchero e agli albumi. Cuocere a fuoco basso finchè gli albumi non avranno assunto una colorazione color caramello. A questo punto aggiungere la scorza e il succo di mezzo limone e l’estratto di vaniglia. Mescolare bene.
Quanto la torta è pronta toglierla dal forno e distribuire sulla superficie il composto di noci. Cuocere in forno a 160°C per altri 15 minuti, o finchè la superficie avrà assunto una colorazione dorata. Togliere quindi dal forno e lasciar raffreddare per circa 90 minuti prima di toglierla dallo stampo e rimuovere la carta forno.

 

venerdì 29 luglio 2016

Torta al cioccolato e avocado

Purtroppo la mia voglia di torte non conosce stagioni e anche se mi ero ripromessa di andarci cauta con il forno, durante il periodo estivo, alla fine non ce l’ho fatta!
Però cercate di capire, è difficile resistere alla tentazione di provare quella torta al cioccolato e avocado che avevi visto qualche tempo fa e che per qualche misterioso motivo ti torna alla mente solo ora. E così non ti resta altro che andare al supermercato a comprare l’avocado, impastare e accendere il forno, non c’è scampo!!
La ricetta originale prevedeva anche un frosting al cioccolato, ma ho pensato che, viste le temperature, potevo anche farne a meno e alleggerire un po’ la torta. Così l’ho lasciata nature, con tutte le sue meravigliose crepe in superficie!!
 
Torta al cioccolato e avocado 
(per una torta da 16 cm di diametro)
(ricetta tratta da qui e modificata da me)

1/2 avocado maturo (circa 70 g)
150 g di zucchero di canna
175 g di farina 00
25 g di cacao amaro (del tipo olandese)
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di lievito per dolci
200 ml di latte di riso
75 ml di olio di semi
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale

Preriscaldare il forno a 160°C. Foderare con della carta oleata il fondo di una tortiera di 16 cm di diametro con apertura a cerniera.

Montare con le fruste l’avocado insieme allo zucchero fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere quindi tutti gli altri ingredienti e mescolare finchè tutto sarà ben amalgamato.
Trasferirei il composto nella tortiera e infornare per circa 25-30 minuti, o finchè uno stuzzicadenti inserito al centro del dolce ne esce pulito.
Sfornare quindi la torta e lasciarla raffreddare prima di toglierla dallo stampo.
 

lunedì 25 luglio 2016

Attimi d'estate

Dopo un timido inizio l'estate è ora al suo massimo splendore. Essendo la stagione in cui sono nata sono particolarmente legata a questo periodo dell'anno e qualche giorno fa, durante una passeggiata, ho voluto immortalarne alcuni attimi. Ad accompagnarmi il mio nuovo obiettivo, un 50mm f1.4, che mi sono regalata per il mio compleanno e di cui sono già follemente innamorata!























martedì 14 giugno 2016

Tahini cake




















































Le piogge e le temperature miti di questi giorni mi permettono di prolungare la stagione delle tazze di tè  fumante accompagnate a una fetta di torta. Il forno infatti è ancora in piena attività, in attesa di essere messo a riposo quando le giornate si faranno più calde.
Nei giorni scorsi ho provato questa torta alla salsa tahini,  che volevo fare da un po’ di tempo. È una torta di origini greche piuttosto densa, con un intenso profumo di semi di sesamo tostati. Perfetta con un caffé, un bicchiere di latte o appunto una tazza di tè, la mia scelta preferita in assoluto.

Torta al tahini (per una piccola torta da 13 cm di diametro)

135 g di salsa tahini
60 g di zucchero
85 g di miele millefiori
il succo di mezza arancia
la scorza grattugiata di mezza arancia
30 ml di rhum bianco
125 g di farina 00
25 g di maizena
1 cucchiaino di lievito per dolci
½ cucchiaio di cannella in polvere
un pizzico di chiodi di garofano in polvere


Preriscaldare il forno a 180°C.

Con una frusta montare la salsa tahini con lo zucchero e il miele fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungere poi il succo e la scorza di arancia e il rhum. Montare quindi con le fruste per qualche minuto. Aggiungere poi il resto degli ingredienti e mescolare delicatamente. Versare il composto nella tortiera foderata con carta oleata e infornare per circa 30 minuti o finchè uno stuzzicadenti inserito nel centro della torta esce pulito.
Togliere quindi dal forno e lasciar raffreddare prima di togliere la torta dallo stampo.  
 

domenica 29 maggio 2016

The Daring Kitchen Challenge Maggio 2016: Twist Bread, ovvero, Pane alla mediterranea

Questo mese Tandy, del blog Lavender and lime, ci ha sfidato a preparare un pane farcito. Avendo la pasta madre faccio il pane circa una volta alla settimana e spesso capita che mi limiti a preparare gli stessi tipi di pane, ormai collaudati e con cui mi sento più sicura sulla loro riuscita. È stato con piacere però che ho accettato la sfida di Tandy, perché mi ha permesso di sperimentare un po’ e provare qualcosa di nuovo. Ho pensato di farcire il mio pane con pomodori secchi e capperi, con in aggiunta un po’ di concentrato di pomodoro e di pasta di harissa.

Pane alla mediterranea

140 g di pasta madre
450g di farina 0
230 g di acqua
30 g di olio extravergine di oliva
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaio di origano secco

Per il ripieno:

3 cucchiai di concentrato di pomodoro
1 cucchiaio di pasta di harissa
2 cucchiai di capperi

Sciogliere la pasta madre nell’ acqua, aggiungere quindi la farina e l’ origano iniziare a impastare. Successivamente aggiungere l’ olio e il sale e continuare a lavorare l’ impasto finché non diventa liscio ed elastico. Formare una palla e lasciar lievitare fino al raddoppio (circa 5-6 ore).
Stendere poi l’ impasto e piegare in tre, ruotare di 90° e stendere un nuovo rettangolo e piegare nuovamente in tre. Stendere l'impasto impasto un’ ultima volta per creare un rettangolo di circa 1 cm di spessore. In una ciotola mescolare insieme il concentrato di pomodoro e la pasta di harissa. Con un coltello, o una spatola, spalmare il composto sul rettangolo di pasta, lasciando un bordo di 1 cm. Cospargere infine i capperi ben asciutti. Arrotolare il rettangolo partendo dal lato più lungo, poi unire i due estremi del rotolo per creare un anello. Coprire con un panno umido e lasciar lievitare per 2-3 ore, o fino a quasi il raddoppio.
Preriscaldare il forno a 200°C con una ciotola d’ acqua all’ interno.  Infornare il pane farcito per circa 50 minuti o finché sarà ben dorato in superficie. Togliere dal forno e lasciar raffreddare su una grata.

 

giovedì 28 aprile 2016

Daring Kitchen Challenge Aprile 2016: Kouign Amann


Questo mese la sfida della Daring Kitchen mi ha dato la possibilità di provare questi dolci di pasta sfoglia tipici della Bretagna, chiamati Kouign Amann. Li avevo visti per la prima volta qualche anno fa nelle vetrine delle pasticcerie di Nantes e mi erano sembrati molto invitanti, anche se purtroppo non ho avuto l’occasione di assaggiarli, cosa di cui mi sono sempre pentita!
In compenso mi ero fatta una scorpacciata di sablé breton, ma questa è un’altra storia!
Mi ero fatta l’ idea che questi Kouign Amann fossero piuttosto difficili da fare, per questo non mi ero mai azzardata a farli a casa. Invece, grazie alla ricetta suggerita da Meredith, in poche ore sono riuscita a sfornare queste autentiche delizie, fragranti e profumate di zucchero caramellato.

Kouign Amann

300g di farina manitoba
7g (una bustina) di lievito di birra secco
un cucchiaino di sale
200 ml di acqua tiepida
25 g di burro fuso
100 g di zucchero semolato
250 g di burro freddo
spezie a piacere (opzionale, io ho usato circa 2 cucchiaini di un mix di spezie già pronto con zenzero, cardamomo, limone...)

Versare il lievito nell’acqua tiepida e lasciar agire per 5 minuti.
Versare nella ciotola della planetaria la farina, il burro fuso, quindi l’acqua e il lievito. Iniziare ad impastare e aggiungere il sale. Continuare ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio e poco appiccicoso. Formare una palla e coprire con della pellicola. Lasciar lievitare fino al raddoppio.
Prendere il burro dal frigo e disporlo su un foglio di carta forno. Coprire con un altro foglio di carta forno e, con l’aiuto del mattarello, stenderlo fino a formare un quadrato di circa 14 cm di lato. Rimettere in frigo.
Quando l’ impasto è raddoppiato trasferirlo su unna spianatoia leggermente infarinata e stenderlo con il mattarello fino a formare un quadrato di 20 cm di lato. Disporre al centro del quadrato il rettangolo di burro messo in diagonale. Ripiegare verso il centro i lembi del quadrato di pasta e sigillare bene in modo che il burro sia racchiuso del tutto dalla pasta. Con il mattarello stendere fino ad ottenere un rettangolo di 45x15 cm, piegare a busta e avvolgere su un foglio di carta oleata. Tenere in frigo per mezz’ ora, poi ripetere l’ operazione di stesura e pieghe per altre due volte.
Stendere poi un ultima volta l’ impasto in un rettangolo da 45x15 cm, cospargere con parte dello zucchero ed eventualmente le spezie. Ripiegare a busta e poi stendere per formare un rettangolo da 40x30 cm. Cospargere ancora con lo zucchero e le spezie, poi con un coltello ricavare 12 piccoli quadrati. Piegare verso il centro i quattro angoli di ciascun quadrato e disporli poi su 12 stampini da muffin leggermente oliati. Cospargere con l’ ultimo zucchero rimasto, poi coprire e lasciar riposare per mezz’ ora, finché non saranno leggermente lievitati. Infornare a 200°C, su forno ventilato, per circa 40 minuti, coprendoli con un foglio di alluminio a metà cottura nel caso si scurissero troppo. Togliere poi dal forno e sformare subito dagli stampi. Lasciar intiepidire su una grata.  
 

lunedì 28 marzo 2016

Daring Bakers' Challenge Marzo 2016: Stroopwafles


Questo mese Julianna ci ha sfidato a preparare gli stroopwafles. Non nascondo di aver accolto la sfida con più entusiasmo del solito. Era da anni che volevo fare questi wafles, praticamente da quando sono stata in Olanda alcuni anni fa. Gli stroopwafles infatti erano il mio snack preferito del weekend e mi accompagnavano durante le mie lunghe passeggiate in giro per qualche città olandese. Nei Paesi Bassi questo dolcetto si trova ovunque, ma i miei preferiti era sicuramente quelli fatti al momento su camioncini mobili appostati nei punti più strategici del centro. Ricordo bene le abilissime mani che in pochi secondi tagliavano una cialda sottilissima in due e la farcivano di caramello caldo, che goduria!
E così finalmente ecco arrivato il momento di provare. L’ ideale sarebbe usare una piasta apposita per stroopwafle, io ne sono sprovvista. Qualche estate fa però, durante una vacanza in Abruzzo, mi sono comprata un ferro per fare le pizzelle che si è rivelato utile, con qualche accortezza, a cuocere le cialde. La preparazione è un po’ laboriosa, ma questi stropwafle si conservano a lungo, quindi potete farne una grande quantità e gustarvi questi dolcetti per molto tempo, se riuscite a farli durare!



Stroopwafle (per circa 24)

Per le cialde:

120 ml di acqua tiepida
1 bustina di lievito di birra secco
100 g di zucchero
1\4 di cucchiaino di sale
225 g di burro fuso
500 g di farina 00
1\2 cucchiaino di cannella in polvere

Per il ripieno:

300 g di zucchero di canna
60 ml di melassa
225 g di burro


In una ciotola versare l’acqua e il lievito e un pizzico di zucchero (preso dai 100 g). Lasciar agire per circa 5 minuti o finché si forma la schiuma in superficie. Aggiungere il resto dello zucchero, le due uova e mescolare. Versare quindi la farina mescolata alla cannella e al sale, e infine il burro fuso. Impastare fino ad ottenere un composto elastico e omogeneo. Avvolgere nella pellicola e lasciar riposare.
Nel frattempo preparare il ripieno. In una pentola dal fondo spesso versare lo zucchero con il burro e la melassa. Far sciogliere e, con l’aiuto di un termometro, far raggiungere al caramello una temperatura di 112°C. Togliere quindi dal fuoco.
Prendere l’ impasto lasciato a riposare e dividerlo in 24 palline. Far scaldare il ferro per le pizzele. Ungere leggermente le piastre con del burro fuso e disporre al centro una pallina di impasto. Chiudere il vero ma senza schiacciare del tutto, poi aprire il ferro e con una spatola, unta di burro fuso, appiattire l’ impasto in modo da ottenere un disco di spessore uniforme. Far cuocere ogni lato per qualche minuto finchè la superficie diventa ben dorata. Togliere da ferro e, con un coltello, dividere subito in due dischi la cialda. Spalmare su un disco 2 cucchiaini abbondanti di caramello e richiudere con l’ altro disco formando un sandwich.
Procedere in questo modo fino ad esaurimento delle palline di impasto.
   

lunedì 21 marzo 2016

Scones al latticello e uvetta




















































Capita a volte di fare quattro passi nella propria città dopo molto tempo e di scoprire che nel frattempo ha aperto una tea room. Ma non una tea room qualsiasi, proprio quella dei tuoi sogni: piccola e raccolta, stile shabby chic, con dolcetti e biscotti molto english style in bella mostra sulle alzatine e nei vasi di vetro.
Era una domenica piuttosto piovosa e fredda, quindi il locale quel giorno era strapieno e non c’erano speranze di entrare, ma dopo diverse settimane sono finalmente riuscita a varcare la soglia di quel posto da favola!
Mi sono accomodata in una delle tante poltrone con accanto un tavolino basso e mi sono assaporata con calma una tazza fumante di tè nero aromatizzato alla pesca e giglio, accompagnato ovviamente da uno scones con marmellata e panna molto densa (la clotted cream sarebbe stata davvero il massimo, ma fuori dall’Inghilterra è introvabile!).
Quello scone mi ha davvero riportata indietro nel tempo, trasportandomi al periodo trascorso in Cornovaglia, quando non perdevo occasione per gustarmi un cream tea .
Una volta tornata a casa, presa da questa vena un po’ malinconica, ho acceso il forno e iniziato a preparare degli scones all’uvetta, così da poter provare anche a casa il piacere del rito del tè all’inglese!
La ricetta di questi scones è di Nigella…più inglese di così!!

Scones al latticello e uvetta (per circa 17-18 scones)
(ricetta tratta da “Nigella’s Kitchen” di Nigella Lawson, e leggermente modificata da me)

500 g di farina
2 cucchiaini di bicarbonato di sodio
2 cucchiaini di cremor tartaro
75 g di burro
2 cucchiaini di zucchero
300 ml di latticello
100 g di uvetta sultanina
2 cucchiaio di rhum bianco

Preriscaldare il forno a 220°C.
In una ciotola far ammollare l’uvetta insieme al rhum. Tenere da parte
Versare nel mixer  la farina con il bicarbonato, il cremor tartaro e lo zucchero. Aggiungere il burro tagliato a pezzi e azionare il mixer ad impulsi finchè il burro è incorporato alla farina. Azionare quindi il mixer al minimo e aggiungere a filo il latticello finchè non si crea una palla. Versare quindi l’uvetta e con pochi impulsi del mixer incorporarla all’impasto.
Trasferire il tutto su una spianatoia leggermente infarinata e con le mani creare un disco di circa 4 cm di spessore. Con l’aiuto di una taglia biscotti rotondo (di circa 6 cm di diametro) ricavare gli scones e porli su una teglia foderata di carta oleata.
Spennellare la superficie con del latticello, o con del latte, e infornare per circa 12 minuti, o finchè gli scones saranno dorati in superficie.
 

sabato 27 febbraio 2016

Daring Bakers' Challenge Febbraio 2016: Katmer pie

Questo mese la sfida della Daring Kitchen ci porta in Serbia. Milkica, del blog Mimi’s Kingdom, infatti ci chiesto di provare la Katmer pie. Spulciando su internet ho scoperto che questa torta è conosciuta anche nel resto  dell’est Europa e pure in Turchia. Milkica ci proponeva una versione dolce e una salata per questa torta. Io ho scelto la declinazione salata, visto che sono piuttosto rare nelle sfide della Daring.
Il ripieno era a scelta. La ricetta originale prevedeva cottage cheese, che altro non sono che i nostri fiocchi di latte, e la bieta. Non essendo una grande amante di questa verdura ho optato per il radicchio di Treviso, che in questo periodo abbonda dalle mie parti!
Il risultato è davvero notevole: crosta croccante e ripieno morbido e saporito! Un’ottima sfida, senza dubbio!  



Katmer pie

Per la pasta:

500 g di farina 00
300-350 ml di acqua tiepida
1 cucchiaino di sale
30-45 g di strutto, fuso

Per il ripieno:
500 g di cottage cheese (sostituibile con la ricotta)
500 g di radicchio di Treviso
4 uova
1/2 cucchiaino di sale

Per la pasta:

Mescolare insieme la farina, il sale e l’acqua. Impastare fino ad ottenere un impasto elastico e omogeneo, che risulterà abbastanza morbido. Trasferirlo in una spianatoia leggermente infarinata e dividere l’impasto in sei parti uguali. Stendere una di queste parti con il mattarello fino ad ottenere un disco di circa 4 mm di spessore. Spennellare la superficie con lo strutto fuso. Tenere da parte. Prendere un’altra porzione di impasto e stenderla delle stesse dimensioni della precedente. Sovrapporre al disco fatto in precedenza e spennellare anche la superficie del secondo disco con lo strutto. Prendere infine una terza porzione di impasto e di nuovo stenderla in un disco sovrapponendolo ai due precedenti. Questa volta NON spennellare la superficie. Tenere da parte.
Procedere allo stesso modo con le restanti tre parti di impasto. Alla fine quindi si otterranno due dischi a tre strati ciascuno. Lasciar riposare per 10 minuti.
Preriscaldare il forno a 180°C.
Con il mattarello stendere quindi ciascun disco separatamente  fino ad ottenere due dischi di circa 8 mm di spessore.
Tagliare a spicchi un disco facendo 8 incisioni a raggiera. Spennellare quindi la superficie con lo strutto fuso. Ripiegare quindi ogni spicchio su se stesso verso il centro (per maggiori informazioni guarda qui). Procedere allo stesso modo con l’altro disco di impasto. Lasciar riposare.
Nel frattempo preparare il ripieno.
In una ciotola tagliare a pezzetti il radicchio, versare quindi il cottage cheese, le uova e il sale. Mescolare bene finchè tutto è ben amalgamato.
Riprendere una delle due parti di impasto e stenderla con il mattarello fino ad ottenere un quadrato o un rettangolo delle stesse dimensioni della teglia da forno. Procedere allo stesso modo con l’altra parte di impasto.
Disporre un rettangolo sulla teglia da forno, distribuirvi sopra il ripieno e poi chiudere con il restate rettangolo di impasto, sigillando bene i bordi. Spennellare con lo strutto fuso rimasto e poi incidere la pasta con un coltello formando dei rettangoli. Infornare per circa 30 minuti o finchè la superficie della torta è ben dorata. Togliere dal forno e servire tiepida.
 

lunedì 1 febbraio 2016

Cookies al triplo cioccolato con farina integrale




















































Ho resistito poco a non postare ricette di dolci, ma al cioccolato non si può resistere! Cacao, cioccolato fuso e gocce di cioccolato… sicuramente i ciocco-dipendenti non rimarranno delusi! Ma quello che mi ha sorpreso di più di questi cookies è che non prevedono farina raffinata. La ricetta è tratta dall’ultimo libro di Nigella, che di certo non poteva mancare nella mia libreria! Nigella appunto usa la farina di grano saraceno, ingrediente che mi ha incuriosito molto. Io purtroppo al momento della preparazione, non ne avevo in dispensa, perciò ho usato una più comune farina integrale.  Mi ripropongo però di farle anche nella versione originale al più presto.
Come fa notare Nigella stessa, la consistenza di questi biscotti non è proprio quella tipica dei cookies, risultano infatti più morbidi, quasi simili a una tortina. A me comunque sono piaciuti molto, per questo vi consiglio di provarli anche voi!

Cookies al triplo cioccolato con farina integrale (per circa 25)
(ricetta tratta da “Simply Nigella”, di Nigella Lawson, e leggermente modificata da me)

150 g di gocce di cioccolato fondente
125 g di cioccolato fondente
25 g di cacao, setacciato
125 g di farina integrale
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1/2 cucchiaino di sale
60 g di burro morbido
125 g di zucchero di canna
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
2 uova

Far fondere il cioccolato fondente a bagnomaria o al microonde e lasciar intiepidire.
In una ciotola mescolare la farina, il cacao, il bicarbonato e il sale. Tenere da parte.
In un’altra ciotola versare il burro con lo zucchero e l’estratto di vaniglia e montare con le fruste fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungere il cioccolato fondente e, sempre con le fruste, montarlo insieme al composto . Incorporare poi le uova, una alla volta, e aggiungere quindi il mix con la farina. Una volta mescolato il tutto, versare le gocce di cioccolato e incorporarle all’impasto. Mettere il tutto in frigo per almeno un’ora affinchè il composto si compatti.
Preriscaldare il forno a 180°C.
Con l’aiuto di un cucchiaino, o con le mani, ricavare delle palline e adagiarle, ben distanziate fra loro, su una teglia foderata di carta oleata. Infornare per circa 10-15 minuti o finchè i bordi risulteranno cotti mentre il centro dei cookies sembrerà ancora un po’ morbido. Togliere dal forno e lasciar raffreddare completamente in modo che alche il centro dei biscotti si solidifichi.
 

lunedì 18 gennaio 2016

Pane ai semi di finocchio




















































Era da un po’ che non panificavo con la pasta madre. Negli ultimi mesi mi sono limitata a sfornare qualche brioches o focaccia ma niente di troppo complicato. La verità è che con il pane sono ancora piuttosto impacciata, o mi resta troppo umido all’interno, o mi viene una crosta troppo spessa, tanto che alla fine mi ero scoraggiata. Complice però un nuovo libro sul tema, che mi sono auto-regalata durante le feste, ho ritrovato la voglia di provare a cuocere qualche pagnotta. Devo dire che ho provato un paio di tipi di pane ed entrambi mi hanno dato dei risultati molto soddisfacenti, che mi hanno risollevato non poco il morale. Ora non mi resta che provare tutte le altre ricette!!
  
Pane ai semi di finocchio (per due filoni)
(ricetta tratta dal libro “Pasta madre" di Riccardo Astolfi e leggermente modificata da me)

200 g di pasta madre rinfrescata
350 g di farina 0
350 g di farina integrale
350 ml di acqua tiepida
50 ml di olio extra vergine d’oliva
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaio di semi di finocchio
1 cucchiaino di sale

Far sciogliere la pasta madre nell’acqua. Aggiungere quindi il miele e  i due tipi di farina e cominciare a impastare. Versare poi l’olio, i semi di finocchio e per ultimo il sale. Impastare fino ad ottenere in impasto liscio ed elastico. Lasciar riposare in una terrina sigillata con della pellicola fino al raddoppio del volume (circa 5 ore).
Riprendere quindi l’impasto e procedere con due serie di pieghe. Dividere l’impasto a metà e creare due filoni. Disporre i filoni su una teglia, coperti con della pellicola, e lasciar lievitare di nuovo per un paio d’ore.
Preriscaldare il forno a 250°C con dentro una pirofila riempita per metà d’acqua. Incidere la parte superiore dei filoni con un coltello molto affilato, senza però premere troppo per non schiacciare il pane. Mettere in forno e dopo 10 minuti abbassare la temperatura a 200°C. Cuocere per altri 15 minuti circa, o fino a quando la superficie sarà ben dorata. 
Sfornare e lasciar raffreddare completamente.
 

lunedì 11 gennaio 2016

Fish cakes




















































Triste doverlo ammettere, ma ormai il periodo delle feste natalizie è finito. Io però mi consolo pensando che ufficialmente siamo già nel periodo di carnevale e fra non molto frittelle e crostoli compariranno nelle nostre cucine. Anzi, a dirla tutta, li ho già visti al supermercato, accanto ai pandori e panettoni!!
D’ altra parte, dopo queste feste, si ha voglia di cibi più semplici e genuini, per depurarsi un po’ dagli eccessi di Natale. Credo quindi che queste fish cakes siano proprio adatte a questo periodo. Sono un tipico comfort food senza troppe complicazioni, ma comunque molto gustose.  

Fish cakes

un trancio di salmone di circa 400 g
600 g di patate
un piccolo mazzetto di prezzemolo tritato
la scorza grattugiata di 1 limone
sale e pepe
1 cucchiaio di farina
1 uovo
olio d'oliva qb

Cuocere a vapore il trancio di salmone. Riempire d’ acqua una pentola capiente di acqua e porla sul fuoco. Nel frattempo pelare le patate e tagliarle a dadi. Una volta che l’ acqua bolle versare le patate e, una volta ripreso il bollore, far cuocere a fuoco medio per circa 10 minuti o finché le patate saranno morbide. Scolare e passare nello schiacciapatate per ottenere una purea. Versare le patate in una ciotola capiente. Aggiungere la polpa del salmone, cotto e ridotto a piccoli pezzi, la farina, la scorza del limone, l’ uovo, il prezzemolo e condire con sale e pepe. Amalgamare il tutto con le mani, poi ricavare 8 polpette e infarinarle leggermente. Far scaldare l’ olio su una padella dai bordi alti. Friggere quindi le polpette per circa 4 minuti per lato. Scolare e porre sulla carta assorbente per togliere l’ olio in eccesso.
Per un’ alternativa più light, si possono cuocere le fish cakes in forno.
Preriscaldare il forno a 220° C.Ungere leggermente la superficie delle polpette e disporle su una teglia foderata di carta forno. Cuocere 10 minuti per lato o finché la superficie delle cakes sarà ben dorata.
 

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