Oggi è il giorno di Santa Lucia e in alcune zone d’Italia il
13 Dicembre è importante tanto quanto il 25. Nella notte tra il 12 e il 13,
infatti, Santa Lucia passa di casa in casa per distribuire doni ai bambini,
così come fa Babbo Natale la notte della vigilia!
Dove abito io questo giorno non si festeggia in modo
particolare, ma da quando conosco mio marito, che è di Verona, ho imparato a
conoscere e a considerare questo come un giorno speciale…anche perché puntualmente
Santa Lucia lascia al suo passaggio un cesto pieno di cioccolatini e biscotti
di pasta frolla!
Quest’anno ho voluto festeggiare a modo mio con questi panini dolci svedesi. In Svezia, così come negli altri paesi scandinavi, il giorno di Santa Lucia è particolarmente sentito e la mattina del 13 la figlia maggiore di
ogni famiglia, vestita di bianco e con in testa una corona di biancospino e
delle candele, offre agli adulti di casa del caffè e questi dolcetti tipici,
chiamati Lussekatter.
Questa mattina non mi sono messa una veste bianca, né tantomeno
ho indossato una corona di candele, ma mi sono divertita comunque a preparare e
a offrire ai miei cari questi dolci allo zafferano!
E’ passato un po’ di tempo dall’ultima ricetta di pane.
Nonostante continui a rinfrescare la mia pasta madre ogni settimana, negli
ultimi tempi non riuscivo più a panificare, oppure mi limitavo a preparare una
veloce focaccia.
Con l’arrivo della stagione più fredda, complici anche i
weekend di pioggia, sono riuscita a trovare un po’ di tempo anche per coccolare
il mio lievito e dargli la possibilità di esprimersi in preparazioni un po’ più
originali!
Una dei primi pani che ho sfornato è questo con i miglio soffiato
e semi di papavero, molto soffice e con un sapore di “tostato”, dato dal
miglio. L’unica pecca è che si è volatilizzato in un paio di giorni!!
Alla fine di Ottobre mi piace preparare dei biscotti tipici
di questo momento particolare dell’anno, in cui si ricordano le persone che
ormai non ci sono più. Un periodo così tanto sentito che in ogni regione si
trova una ricetta tipica che lo commemori.
Negli anni passati ho provato le fave dei morti, in versione
veneziana e laziale, le ossa di morto e questa volta mi sono cimentata negli “nZuddi”.
Questi biscotti catanesi prendono il loro nome da Vincenzo, “nZuddu”, in
siciliano, perché originariamente questi biscotti venivano preparati dalle
suore Vincenziane di Catania.
Sono dei biscotti morbidi e profumati, perfetti da
accompagnare con una tazza di tè o, visto il periodo, di vin brulè.
Non potevo trovare momento migliore per questo banana bread.
Un comfort food per eccellenza che aiuta ad affrontare meglio le nuvole grigie
di queste giornate ormai davvero pienamente autunnali. E’ arrivato il momento
di tirare fuori i plaid e i calzettoni per le sere più fredde e di accendere
qualche candela, che crea l’atmosfera!
Ho finalmente ripreso dalla mensola della cucina la mia
pentola in cotto per inaugurare la stagione delle zuppe e vellutate di verdure…
e la cioccolata calda comincia pian piano a farsi spazio tra i miei pensieri!!
Questo banana bread accompagnerà le vostre colazioni e
merende proprio in queste giornate, in cui si ha bisogno di un po’ di coccole
in più. Mangiato tiepido poi è davvero il massimo.
Questo mese la sfida di Daring Kitchen ci porta in Croazia,
in un piccolo villaggio chiamato Dol nell’isola di Brac!
Jason, del blog Daily Candor, ci ha infatti sfidato a
preparare la Hrapocusa, un dolce a due strati che prevede una base di torta
alle mandorle e uno strato superiore alle noci.
E’ proprio questo
topping che mi ha particolarmente colpito, si tratta di una sorta di biscotto
croccante alle noci semplicemente favoloso! Prevede una doppia cottura, la
prima su fuoco, la seconda al forno, ma il risultato finale ripaga un po’ di
fatica in più!
Sicuramente l’ Hrapocusa è una torta fuori dall’ordinario,
ringrazio Jason per avermi permesso di conoscere non solo questa ricetta così particolare
ma anche il villaggio di Dol che mi era finora sconosciuto…mi è venuta voglia
di preparare la valigia e partire per esplorare le isole della Dalmazia!
Purtroppo la mia voglia di torte non conosce stagioni e anche se mi ero ripromessa di andarci cauta con il forno, durante il periodo estivo, alla fine non ce l’ho fatta!
Però cercate di capire, è difficile resistere alla tentazione di provare quella torta al cioccolato e avocado che avevi visto qualche tempo fa e che per qualche misterioso motivo ti torna alla mente solo ora. E così non ti resta altro che andare al supermercato a comprare l’avocado, impastare e accendere il forno, non c’è scampo!!
La ricetta originale prevedeva anche un frosting al cioccolato, ma ho pensato che, viste le temperature, potevo anche farne a meno e alleggerire un po’ la torta. Così l’ho lasciata nature, con tutte le sue meravigliose crepe in superficie!!
Dopo un timido inizio l'estate è ora al suo massimo splendore. Essendo la stagione in cui sono nata sono particolarmente legata a questo periodo dell'anno e qualche giorno fa, durante una passeggiata, ho voluto immortalarne alcuni attimi. Ad accompagnarmi il mio nuovo obiettivo, un 50mm f1.4, che mi sono regalata per il mio compleanno e di cui sono già follemente innamorata!
Le piogge e le temperature miti di questi giorni mi permettono di prolungare la stagione delle tazze di tè fumante accompagnate a una fetta di torta. Il forno infatti è ancora in piena attività, in attesa di essere messo a riposo quando le giornate si faranno più calde.
Nei giorni scorsi ho provato questa torta alla salsa tahini, che volevo fare da un po’ di tempo. È una torta di origini greche piuttosto densa, con un intenso profumo di semi di sesamo tostati. Perfetta con un caffé, un bicchiere di latte o appunto una tazza di tè, la mia scelta preferita in assoluto.
Questo mese Tandy, del blog Lavender and lime, ci ha sfidato a preparare un pane farcito. Avendo la pasta madre faccio il pane circa una volta alla settimana e spesso capita che mi limiti a preparare gli stessi tipi di pane, ormai collaudati e con cui mi sento più sicura sulla loro riuscita. È stato con piacere però che ho accettato la sfida di Tandy, perché mi ha permesso di sperimentare un po’ e provare qualcosa di nuovo. Ho pensato di farcire il mio pane con pomodori secchi e capperi, con in aggiunta un po’ di concentrato di pomodoro e di pasta di harissa.
Questo mese la sfida della Daring Kitchen mi ha dato la possibilità di provare questi dolci di pasta sfoglia tipici della Bretagna, chiamati Kouign Amann. Li avevo visti per la prima volta qualche anno fa nelle vetrine delle pasticcerie di Nantes e mi erano sembrati molto invitanti, anche se purtroppo non ho avuto l’occasione di assaggiarli, cosa di cui mi sono sempre pentita!
In compenso mi ero fatta una scorpacciata di sablé breton, ma questa è un’altra storia!
Mi ero fatta l’ idea che questi Kouign Amann fossero piuttosto difficili da fare, per questo non mi ero mai azzardata a farli a casa. Invece, grazie alla ricetta suggerita da Meredith, in poche ore sono riuscita a sfornare queste autentiche delizie, fragranti e profumate di zucchero caramellato.
Questo mese Julianna ci ha sfidato a preparare gli stroopwafles. Non nascondo di aver accolto la sfida con più entusiasmo del solito. Era da anni che volevo fare questi wafles, praticamente da quando sono stata in Olanda alcuni anni fa. Gli stroopwafles infatti erano il mio snack preferito del weekend e mi accompagnavano durante le mie lunghe passeggiate in giro per qualche città olandese. Nei Paesi Bassi questo dolcetto si trova ovunque, ma i miei preferiti era sicuramente quelli fatti al momento su camioncini mobili appostati nei punti più strategici del centro. Ricordo bene le abilissime mani che in pochi secondi tagliavano una cialda sottilissima in due e la farcivano di caramello caldo, che goduria!
E così finalmente ecco arrivato il momento di provare. L’ ideale sarebbe usare una piasta apposita per stroopwafle, io ne sono sprovvista. Qualche estate fa però, durante una vacanza in Abruzzo, mi sono comprata un ferro per fare le pizzelle che si è rivelato utile, con qualche accortezza, a cuocere le cialde. La preparazione è un po’ laboriosa, ma questi stropwafle si conservano a lungo, quindi potete farne una grande quantità e gustarvi questi dolcetti per molto tempo, se riuscite a farli durare!
Capita a volte di fare quattro passi nella propria città
dopo molto tempo e di scoprire che nel frattempo ha aperto una tea room. Ma non
una tea room qualsiasi, proprio quella dei tuoi sogni: piccola e raccolta,
stile shabby chic, con dolcetti e biscotti molto english style in bella mostra
sulle alzatine e nei vasi di vetro.
Era una domenica piuttosto piovosa e fredda, quindi il
locale quel giorno era strapieno e non c’erano speranze di entrare, ma dopo
diverse settimane sono finalmente riuscita a varcare la soglia di quel posto da
favola!
Mi sono accomodata in una delle tante poltrone con accanto
un tavolino basso e mi sono assaporata con calma una tazza fumante di tè nero
aromatizzato alla pesca e giglio, accompagnato ovviamente da uno scones con
marmellata e panna molto densa (la clotted cream sarebbe stata davvero il
massimo, ma fuori dall’Inghilterra è introvabile!).
Quello scone mi ha davvero riportata indietro nel tempo,
trasportandomi al periodo trascorso in Cornovaglia, quando non perdevo
occasione per gustarmi un cream tea .
Una volta tornata a casa, presa da questa vena un po’
malinconica, ho acceso il forno e iniziato a preparare degli scones all’uvetta,
così da poter provare anche a casa il piacere del rito del tè all’inglese!
La ricetta di questi scones è di Nigella…più inglese di
così!!
Questo mese la sfida della Daring Kitchen ci porta in
Serbia. Milkica, del blog Mimi’s Kingdom, infatti ci chiesto di provare la
Katmer pie. Spulciando su internet ho scoperto che questa torta è conosciuta anche
nel resto dell’est Europa e pure in
Turchia. Milkica ci proponeva una versione dolce e una salata per questa torta.
Io ho scelto la declinazione salata, visto che sono piuttosto rare nelle sfide
della Daring.
Il ripieno era a scelta. La ricetta originale prevedeva
cottage cheese, che altro non sono che i nostri fiocchi di latte, e la bieta.
Non essendo una grande amante di questa verdura ho optato per il radicchio di
Treviso, che in questo periodo abbonda dalle mie parti!
Il risultato è davvero notevole: crosta croccante e ripieno
morbido e saporito! Un’ottima sfida, senza dubbio!
Ho resistito poco a non postare ricette di dolci, ma al
cioccolato non si può resistere! Cacao, cioccolato fuso e gocce di cioccolato…
sicuramente i ciocco-dipendenti non rimarranno delusi! Ma quello che mi ha
sorpreso di più di questi cookies è che non prevedono farina raffinata. La
ricetta è tratta dall’ultimo libro di Nigella, che di certo non poteva mancare
nella mia libreria! Nigella appunto usa la farina di grano saraceno, ingrediente
che mi ha incuriosito molto. Io purtroppo al momento della preparazione, non ne
avevo in dispensa, perciò ho usato una più comune farina integrale. Mi ripropongo però di farle anche nella
versione originale al più presto.
Come fa notare Nigella stessa, la consistenza di questi
biscotti non è proprio quella tipica dei cookies, risultano infatti più morbidi,
quasi simili a una tortina. A me comunque sono piaciuti molto, per questo vi consiglio
di provarli anche voi!
Era da un po’ che non panificavo con la pasta madre. Negli
ultimi mesi mi sono limitata a sfornare qualche brioches o focaccia ma niente
di troppo complicato. La verità è che con il pane sono ancora piuttosto
impacciata, o mi resta troppo umido all’interno, o mi viene una crosta troppo
spessa, tanto che alla fine mi ero scoraggiata. Complice però un nuovo libro
sul tema, che mi sono auto-regalata durante le feste, ho ritrovato la voglia di
provare a cuocere qualche pagnotta. Devo dire che ho provato un paio di tipi di
pane ed entrambi mi hanno dato dei risultati molto soddisfacenti, che mi hanno
risollevato non poco il morale. Ora non mi resta che provare tutte le altre
ricette!!
Triste doverlo ammettere, ma ormai il periodo delle feste natalizie è finito. Io però mi consolo pensando che ufficialmente siamo già nel periodo di carnevale e fra non molto frittelle e crostoli compariranno nelle nostre cucine. Anzi, a dirla tutta, li ho già visti al supermercato, accanto ai pandori e panettoni!!
D’ altra parte, dopo queste feste, si ha voglia di cibi più semplici e genuini, per depurarsi un po’ dagli eccessi di Natale. Credo quindi che queste fish cakes siano proprio adatte a questo periodo. Sono un tipico comfort food senza troppe complicazioni, ma comunque molto gustose.