martedì 15 novembre 2016

Pane al miglio soffiato e semi di papavero


E’ passato un po’ di tempo dall’ultima ricetta di pane. Nonostante continui a rinfrescare la mia pasta madre ogni settimana, negli ultimi tempi non riuscivo più a panificare, oppure mi limitavo a preparare una veloce focaccia.
Con l’arrivo della stagione più fredda, complici anche i weekend di pioggia, sono riuscita a trovare un po’ di tempo anche per coccolare il mio lievito e dargli la possibilità di esprimersi in preparazioni un po’ più originali!
Una dei primi pani che ho sfornato è questo con i miglio soffiato e semi di papavero, molto soffice e con un sapore di “tostato”, dato dal miglio. L’unica pecca è che si è volatilizzato in un paio di giorni!! 

Pane al miglio soffiato e semi di papavero
(ricetta tratta da “Pasta Madre”, di Riccardo Astolfi, e modificata da me)

150 g di pasta madre rinfrescata
250 ml di acqua tiepida
500 g di farina 0
50 g di miglio soffiato
2 cucchiai di semi di papavero
2 cucchiaini di sale

Far sciogliere la pasta madre nell’acqua. Aggiungere metà della farina e cominciare a impastare. Versare poi il miglio soffiato e i semi di papavero , la restante farina e continuare a lavorare l’impasto. Aggiungere per ultimo il sale e impastare fino ad ottenere un composto liscio ed elastico.
Trasferire su una ciotola, sigillata con della pellicola, e far lievitare fino al raddoppio di volume. Riprendere l’impasto e stenderlo formando un rettangolo. Piegare in tre, ruotare di 90 gradi e stendere di nuovo a formare un rettangolo. Piegare di nuovo in 3. Formare un filoncino e trasferirlo su una teglia o uno stampo da plum cake foderati di carta forno. Lasciar lievitare per un paio d’ore.
Preriscaldare il forno a 250°C.
Infornare il pane e cuocere per 10 minuti, poi abbassare la temperatura a 200°C e cuocere per altri 30 minuti o fino a quando sarà ben dorato.
Togliere dal forno e lasciar raffreddare su una grata.
 

martedì 1 novembre 2016

Cucina regionale: gli "nZuddi"





















































Alla fine di Ottobre mi piace preparare dei biscotti tipici di questo momento particolare dell’anno, in cui si ricordano le persone che ormai non ci sono più. Un periodo così tanto sentito che in ogni regione si trova una ricetta tipica che lo commemori.
Negli anni passati ho provato le fave dei morti, in versione veneziana e laziale, le ossa di morto e questa volta mi sono cimentata negli “nZuddi”. Questi biscotti catanesi prendono il loro nome da Vincenzo, “nZuddu”, in siciliano, perché originariamente questi biscotti venivano preparati dalle suore Vincenziane di Catania.
Sono dei biscotti morbidi e profumati, perfetti da accompagnare con una tazza di tè o, visto il periodo, di vin brulè.
 
“nZuddi” (per circa 30 biscotti)

500 g di farina
300 g di zucchero
5 g di ammoniaca per dolci
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
100 g di burro morbido
2 uova
60 ml di Marsala (io l’ho sostituito con del Passito)
Mandorle intere tostate q.b.

Preriscaldare il forno a 180°C.

Mescolare con un cucchiaio la farina insieme allo zucchero, alla cannella e all’ammoniaca. Aggiungere quindi il burro tagliato a piccoli pezzi , le due uova e il Passito. Impastare con le mani fino ad ottenere un composto compatto (nel caso l’impasto fosse troppo secco aggiungere un po’ di Passito).
Creare delle palline delle dimensioni di una noce e disporle, ben distanziate fra loro, su una teglia foderata di carta oleata. Disporre sopra ogni pallina una mandorla intera e premere leggermente.
Infornare per circa 12 minuti o finchè i biscotti saranno dorati in superficie. Togliere dal forno e lasciar intiepidire prima di togliere i biscotti dalla teglia.
 

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